Un confronto tra i vertici dirigenziali di Confartigianato Imprese Verona e i candidati al ruolo di sindaco alle prossime Amministrative del 12 giugno. Nei giorni scorsi, la principale associazione artigiana della provincia ha messo tutti e sei i contendenti al ruolo di primo cittadino del capoluogo scaligero davanti ad una platea formata dai propri rappresentanti direttamente interessati, perché residenti od operanti nel Comune di Verona.

“Abbiamo dato loro l’opportunità di illustrare, personalmente e singolarmente, il proprio programma e di confrontarsi con i rappresentanti dell’Associazione in merito alle esigenze e alle proposte provenienti dal mondo dell’artigianato e della piccola impresa”, le parole di Roberto Iraci Sareri, presidente di Confartigianato Imprese Verona.

A Elena Barollo, Anna Sautto, Federico Sboarina, Damiano Tommasi, Flavio Tosi e Alberto Zelger, è stata proposta una selezione di cinque domande, uguali per tutti, con un tempo prestabilito per la risposta e, in conclusione, un momento di libera illustrazione del proprio programma, per un totale di 45 minuti di intervento: un format che Confartigianato ha scelto per avere la possibilità di ascoltare, privilegiando l’interazione personale con i rappresentanti dell’Associazione e delle imprese, interessati a conoscere meglio ogni singolo candidato e la sua visione per il domani della città.

“A Tutti i candidati – spiega Valeria Bosco, Segretario provinciale di Confartigianato – è stato consegnata una cartellina contenente un documento di proposte, idee e stimoli sui quali avviare un confronto ‘per la prossima Verona’, oltre ad una fotografia aggiornata sul mondo dell’artigianato del territorio e un report nel quale l’Associazione è tornata a denunciare, in particolare, la situazione di degrado e insicurezza nella quale, da anni, è piombato il quartiere Sacra Famiglia, dove è collocata la sede associativa provinciale, allargando poi la sensibilizzazione dei candidati verso una maggiore attenzione a tutti i quartieri periferici”.

In una trentina di pagine, Confartigianato Verona ha condensato le proprie indicazioni e suggerimenti: dalla semplificazione normativa e omogeneizzazione territoriale dei regolamenti e delle politiche tariffarie, alla lotta all’abusivismo, al lavoro nero o irregolare, alla contraffazione e alle infiltrazioni mafiose; dalle idee per grandi e piccole opere, infrastrutture viarie e digitali, alla costituzione di un fondo per gli interventi a sostegno delle neo-imprese di micro e piccole dimensioni, dalla richiesta di un impegno preciso nell’ascolto preventivo delle Associazioni di categoria in materia di regolamenti di settore e delibere comunali riguardanti l’attività d’impresa, allo studio di soluzioni per frenare, per il centro storico, il progressivo impoverimento di attività piccolo imprenditoriali, di vicinato, sia sul piano produttivo, sia, in particolare, su quello della fornitura di servizi.

“Inoltre – continua il Presidente Iraci Sareri –, abbiamo voluto fornire il nostro contributo per quanto riguarda la riqualificazione di aree come la Zai Storica, la Marangona, le frazioni, con proposte e campanelli d’allarme in merito a nuove strutture attrattrici di altro traffico, centri commerciali, parchi pubblici, politiche del lavoro e formazione, rilancio dell’occupazione giovanile, l’attrattività e la promozione del territorio, il turismo, la maggiore attenzione verso le imprese locali nella realizzazione delle opere pubbliche e nella partecipazione agli appalti, sempre nell’ambito di leggi e regolamenti nazionali ed europei. Senza dimenticare l’eterno dibattito legato al traforo, sul quale la nostra posizione è sempre stata chiara: a Verona, partendo dal nord della provincia, servirebbe un’opera urbanistica che diventi arteria di attraversamento, non di entrata in città”.

Sul tema della viabilità le idee sono chiare: “Va ripensata in maniera organica e lungimirante – afferma Iraci Sareri –, senza l’assillo di dover risolvere urgenze con interventi che tra cinque anni saranno nuovamente obsoleti. Abbiamo strade pensate per il traffico di decenni fa, che non reggono i volumi odierni. Rimettiamo mano ad un piano globale della viabilità comunale e provinciale, come accadde a fine anni ’80 quando si rivoluzionò positivamente la circolazione in città e in provincia”.

“Ringraziamo tutti i candidati per aver accettato il nostro invito – conclude il Presidente di Confartigianato Imprese Verona –, rinnovando la richiesta al futuro sindaco, agli assessori e ai consiglieri comunali, di maggiore attenzione verso il mondo produttivo, spesso precoce sentinella di cambiamenti sociali. Una richiesta che, da parte nostra, si rinnova ad ogni appuntamento elettorale, perché gli amministratori pubblici locali, nell’ambito delle loro specifiche competenze, possono fare molto per contribuire a creare un territorio più favorevole al fare impresa, aiutando così l’intera comunità che, con il voto di tutti, vengono chiamati a guidare”.

I NUMERI DELL’ARTIGIANATO VERONESE

Imprese – L’artigianato in provincia di Verona oggi conta 24.656 imprese che rappresentano il 25,5% del tessuto imprenditoriale provinciale.

Nel corso degli ultimi ventuno anni l’artigianato veronese, complici anche i cicli economici, ha avuto una fase di forte espansione a partire dal 1996 (nel decennio precedente si erano alterante fasi di crescita e riduzioni) raggiungendo il picco massimo nel 2007, quando in provincia si è giunti a contare ben 29.595 imprese artigiane.

Settori – Oltre un terzo delle imprese artigiane in provincia è attivo nel settore edile (36,2% del totale, per 8.929 aziende); seguono il benessere (11,3% con 2.776 imprese), l’impiantistica (9,7% per 2.399 attività), la meccanica di produzione (8,8% costituito da 2.171 aziende) ed i trasporti (6,0% con 1.477 imprese).

Nel corso del 2021 si è consolidata la ripresa del settore edile che mostra infatti un tasso di sviluppo pari a +2,1% che conferma il +0,9% del 2019 ed il +0,2% del 2019; inoltre, è proseguita anche nel corso del 2021, la crescita del settore della comunicazione, ICT, nuove tecnologie (+2,4% nel 2021). Legno (-2,2%), trasporti (-1,7%), moda (-1,5%), impianti (-0,8%) e benessere (-0,4%) sono i settori che nel corso del 2021 hanno riportato trend negativi.

Addetti – Al 31 dicembre 2021, nel comparto artigiano veronese risultano impiegati 57.334 addetti (il 14,6% del totale addetti in provincia). Si tratta di un numero in aumento di +0,6% rispetto al 31 dicembre 2020.

Il 44,3% degli addetti è impiegato nel comparto casa (edilizia, impiantistica e legno e arredo). Altri settori piuttosto rappresentativi sono la meccanica (7.422 addetti), il benessere (5.195), l’alimentazione (5.012), il trasporto (3.664), l’autoriparazione (3.491) e la moda (2.939).

Il leggero aumento è dato dagli incrementi registrati nei trasporti (+2,8%), nell’edilizia (+2,2%), nell’artistico (+1,8%), nella meccanica (+1,7%), nell’impiantistica (+0,7%) e nell’alimentazione (+0,6%). Terziario (-3,0%), moda (-2,3%), legno (-2,1%), autoriparazione (-1,3%), comunicazione (-1,3%) e benessere (-0,8%) hanno invece riportato valori in contrazione.

Export – In provincia di Verona, l’export di settori ad alta concentrazione di MPI rappresenta il 37,6% del totale delle esportazioni manifatturiere e rispetto al 2020 ha registrato un aumento pari a +12,1%. Rispetto al 2019 (quindi pre-pandemia) l’export dei settori a maggior concentrazione di MPI è aumentato di +13,8%, in misura maggiore rispetto all’export manifatturiero complessivo che ha segnato invece un +12,2%.

FOCUS TERRITORIO COMUNALE DI VERONA CAPOLUOGO

Demografia popolazione – Nel comune di Verona capoluogo risiedono 258.212 abitanti: la popolazione è composta per il 52,4% da femmine e per il 47,6% da maschi. Circa il 20% della popolazione ha almeno 70 anni, mentre il 53% ha un’età compresa tra i 30 e i 69 anni. Il restante 27% ha meno di 30 anni.

Imprese – Secondo dati di fonte Unioncamere-InfoCamere nel territorio comunale di Verona, al 31 dicembre 2021, sono presenti 27.178 imprese; di queste, 5.580 sono artigiane (20,5% del totale imprese).

Settori – Il 37,8% delle imprese artigiane presenti nel territorio comunale sono attive nel comparto delle costruzioni, mentre il 28,4% si occupa di servizi alla persona. Seguono con il 18,1% il comparto dei servizi alle imprese e con il 15,3% il manifatturiero.

Addetti – Nel territorio comunale di Verona, al 31 dicembre 2021, sono attivi 116.094 addetti. Di questi, 11.388 sono occupati in imprese artigiane (9,8% del totale). Il 30% degli addetti dell’artigianato sono attivi nel comparto delle costruzioni, mentre il 32,3% si occupa di servizi alla persona. Seguono con il 19% il manifatturiero e con  il 18% i servizi alle imprese.