ELEZIONI 2022 – Il Presidente Iraci Sareri scrive ai candidati: "Ecco le principali proposte provenienti dalle micro, piccole e medie imprese del nostro territorio"
21 Settembre 2022

ELEZIONI 2022 – Il Presidente Iraci Sareri scrive ai candidati: “Ecco le principali proposte provenienti dalle micro, piccole e medie imprese del nostro territorio”

Attualità

Si avvicina il momento in cui tutti noi, elettori con più di 18 anni, dovremo scegliere la nostra preferenza tra i simboli e i candidati per la Camera dei Deputati e per il Senato della Repubblica, in vista delle Elezioni Politiche del prossimo 25 settembre 2022.

Uno “esercito” di uomini e donne che chiedono il voto in provincia di Verona, assieme ad altre migliaia di candidati in tutta Italia, per andare ad occupare 600 scranni totali (400 deputati alla Camera e 200 senatori al Senato, un terzo in meno rispetto all’ultima legislatura) ai quali il Presidente di Confartigianato Imprese Verona, Roberto Iraci Sareri, si rivolge con un messaggio inequivocabile: “Le consultazioni elettorali dovranno essere l’occasione per ricostruire un patto di fiducia tra imprenditori, politica e istituzioni. A chi si è candidato a guidare il Paese, Confartigianato chiede di saper guardare ed ascoltare la realtà produttiva rappresentata da 4,4 milioni di artigiani e di micro e piccole imprese con 10,9 milioni di addetti, vale a dire il 99,4% del nostro tessuto produttivo e il 63,4% del totale degli occupati”.

La Confederazione nazionale e anche Confartigianato Imprese Veneto, per le specificità del territorio regionale, hanno pubblicato il loro Manifesto con le proposte per costruire un’Italia a misura di artigiani e piccole imprese, inviandolo a tutte le forze politiche per sollecitare un impegno concreto a rimuovere gli ostacoli che bloccano gli imprenditori e a creare le condizioni per la ripresa economica.

MANIFESTO PROPOSTE AI CANDIDATI

“In questo particolare momento – spiega Iraci Sareri –, l’attenzione del popolo è concentrata sulle strategie per resistere ad una grave crisi economica, dettata da caro-energia, inflazione e rincari generalizzati. Ma questo non significa che la visione a breve non coincida con quella a medio e lungo termine. Anzi, visto che chiediamo un contesto legislativo, economico, infrastrutturale e culturale nel quale sia possibile, alle imprese e agli imprenditori, avere successo e svilupparsi al meglio, riacquistando fiducia ed esaltando le proprie energie. Vogliamo che i nostri imprenditori siano liberati dai tanti vincoli e costi che si trasformano in vere e proprie ‘tasse’ sulla competitività. Chiediamo di porre l’artigianato e la piccola impresa al centro degli interventi per rilanciare lo sviluppo e di ri-orientare l’attenzione su coloro che hanno dimostrato di saper creare occupazione, benessere economico, coesione sociale. Vogliamo una sana democrazia economica che avvicini la politica e le istituzioni alla reale composizione sociale e produttiva del Paese. Noi artigiani, noi piccoli imprenditori – con la concretezza e la determinazione con le quali ogni giorno, senza alcun ‘paracadute’, affrontiamo i rischi del mercato – crediamo nella politica capace di riconoscere il nostro ruolo, di investire sulle nostre capacità e di offrire risposte efficaci alle nostre aspettative di sviluppo che riteniamo possano essere anche quelle del Paese”.

“Noi di Confartigianato Imprese Verona siamo a disposizione di tutti i candidati che desiderino davvero proporsi come rappresentanti del loro territorio elettivo – dichiara il Presidente Roberto Iraci Sareri –, per costruire insieme il futuro dell’Italia. L’invito, a chi si è messo in gioco per il voto del 25 settembre, è quello di ascoltare, ascoltarci, accogliere e valutare proposte e indicazioni”.

C’è poi anche l’invito a votare, a non farsi scoraggiare dal fatalismo, rivolto a tutti i cittadini. “Ogni elettore dovrebbe vivere questo momento come un impegno ed una responsabilità verso se stesso e verso la propria comunità – conclude il numero uno di Confartigianato Verona –. Sappiamo benissimo che non è facile, al cospetto di una storia politica, al di là di ogni schieramento, capace spesso di deludere le aspettative dei cittadini. Ma arrendersi e non votare è peggio, ne siamo convinti. La disaffezione nei confronti della politica non può e non deve vincere sul diritto di ciascuno di scegliere la guida istituzionale che ne determinerà regole, servizi e qualità della vita per i prossimi anni.