ASSEMBLEA 2024 – Il Presidente Mattarella a Confartigianato: “Nel Dna degli artigiani la storia d’Italia e il suo motore di sviluppo”
Attualità“Nel DNA delle abilità e dei saperi degli artigiani risiede tanta parte della storia d’Italia, di cui costituisce, tuttora, un motore di sviluppo. L’artigianato occupa un ruolo cruciale per le comunità. Le aiuta a funzionare meglio, difende i territori, offre prospettive di libertà, di autonomia, di creatività ai giovani. Essere artigiani non è un lavoro qualsiasi. L’artigianato è espressione della qualità del lavoro, dell’intelligenza, della laboriosità della persona”.
Con queste parole, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha esaltato i valori economici e sociali delle imprese artigiane nel corso del suo intervento all’Assemblea nazionale di Confartigianato svoltasi oggi a Roma. Il Capo dello Stato ha sottolineato come l’artigianato, presente in Italia sin dai tempi delle corporazioni medievali, rappresenti una costante nel panorama socio-economico nazionale e un motore di sviluppo fondamentale. Le imprese artigiane, che costituiscono oltre il 20% del tessuto imprenditoriale e il 15% degli occupati, sono state indicate dal Presidente Mattarella come fattore di identità e un pilastro della riconoscibilità del made in Italy.
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Riferendosi alla Costituzione, il Presidente Mattarella ha citato l’articolo 45 evidenziando che il favore costituzionale nei confronti dell’artigianato esprime un impegno per il lavoro autonomo, la crescita di una società inclusiva e la coesione sociale.
Nel suo intervento, ha anche riconosciuto il ruolo cruciale dell’artigianato durante la pandemia, evidenziando come le piccole imprese abbiano contribuito a mantenere viva l’Italia in un momento di crisi. Per il Presidente Mattarella, l’artigianato non è solo “antica gloria d’Italia”, ma è anche essenziale per affrontare le sfide contemporanee, come lo spopolamento delle aree rurali e la necessità di promuovere la territorialità.
Il Capo dello Stato ha poi esortato a mantenere un dialogo costruttivo tra istituzioni e parti sociali, sottolineando che le attuali sfide globali richiedono un sempre maggiore coinvolgimento e collaborazione. Ha richiamato l’attenzione sui problemi economici e sociali derivanti dalle tensioni internazionali, affermando che solo con valori condivisi e una forte Unione Europea l’Italia potrà guardare con ottimismo al futuro.
Concludendo il suo discorso, Mattarella ha formulato auguri di buon lavoro all’Assemblea, esprimendo fiducia nel futuro delle imprese artigiane italiane e nel loro continuo contributo alla ricchezza del Paese.
Il Presidente di Confartigianato, Marco Granelli, rieletto per acclamazione il giorno precedente, ha aperto i lavori, rivolgendo il saluto e il ringraziamento di Confartigianato al Presidente Mattarella, ai rappresentanti del Governo, del Parlamento, delle forze economiche e sociali autorità presenti all’Assemblea e ha sottolineato la necessità di dialogo tra istituzioni e parti sociali in un momento economico e sociale così complesso.
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Granelli ha poi indicato i problemi che le imprese si trovano ad affrontare. Ha esposto dati allarmanti sul costo del conflitto russo-ucraino, segnalando un notevole impatto economico, con una perdita di 13,4 miliardi di euro nelle esportazioni verso Russia e Ucraina e 78,9 miliardi di euro in costi maggiori per l’energia. Ha messo in evidenza che il tasso di inattività giovanile è arrivato al 24,2%, il più alto in Europa, esprimendo preoccupazione per il futuro delle nuove leve imprenditoriali. Al centro della relazione del Presidente Granelli, la preoccupazione per il futuro dei giovani ai quali occorre offrire prospettive di lavoro e realizzazione personale nel mondo del lavoro e dell’impresa.
Granelli ha richiamato l’attenzione sulla “glaciazione demografica” prevista nei prossimi dieci anni, con una diminuzione di 2,2 milioni di lavoratori, una problematica che minaccia seriamente la vitalità del “Made in Italy”. Secondo Granelli, questo scenario richiede un impegno collettivo per incentivare i giovani a intraprendere nuove attività imprenditoriali, sottolineando la necessità di un ambiente favorevole per la piccola impresa, attraverso la semplificazione burocratica e una tassazione equa.
Grande spazio ha dedicato al valore costituzionale dell’artigianato, richiamando l’articolo 45 della Costituzione, che ne riconosce l’importanza nel tessuto economico e sociale del Paese. Granelli ha rivolto un forte appello per il sostegno dell’artigianato e della piccola impresa, colonne portanti della nostra società.
All’Assemblea di Confartigianato è poi intervenuto il Ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, il quale, richiamando le preoccupazioni espresse dal Presidente Granelli, ha sottolineato: “La questione demografica è un problema per le prossime generazioni. La legge di bilancio sostiene le giovani generazioni e la famiglia. Dobbiamo investire sui giovani, questa è una priorità del Governo. L‘artigianato è una opportunità per le giovani generazioni che si potranno realizzare in questo lavoro”. Il Ministro ha aggiunto che la legge di bilancio, “giustamente e doverosamente responsabile ha ottenuto dalle istituzione la piena conformità”, l’Ue ha riconosciuto che l’Italia e gli altri Paesi Mediterranei hanno “bilanci in regola rispetto a Paesi che in passato ci davano lezioni e che oggi devono mettere a posto i loro bilanci”. In tema di credito, il Ministro ha auspicato che la Banca centrale europea nel prossimo taglio dei tassi sia più assertiva perché oggi occorre puntare di più sulla crescita”. In tema di energia, Urso ha detto: “Dobbiamo investire nelle fonti energetiche rinnovabili, ma la strada è tornare alla produzione nucleare sicura e pulita. Abbiamo bisogno di un attore nazionale per la produzione tecnologica e degli impianti nucleari di nuova generazione. Possiamo costruirli in Italia e possono essere installati ovunque in Europa e nel mondo. Sono degli Small modular reactor costruiti su base industriale e trasportabili in un container”. Il Ministro Urso ha poi annunciato la partecipazione, domani, all’ultimo consiglio di competitività di questa Commissione, dove – ha detto – “presenterò un non-paper sull’auto in cui chiederemo la revisione del regolamento su veicoli leggeri e pesanti che non ha consentito che si raggiungessero gli obiettivi intermedi del 2023. Non chiederemo di cambiare il target al 2035 ma di rendere più ragionevole il percorso”. “Il meccanismo europeo – ha detto – è infernale e satanico perché accelera il collasso dell’industria dell’auto. È una visione ideologica della realtà che impone alle case automobilistiche multe se non vendono le costose auto elettriche e producono le auto endotermiche. Partendo da questo domani presenteremo un documento in Europa per rivedere questo meccanismo”. Infine, sul tema delle aggregazioni bancarie, ha sottolineato che già “si è espresso il Ministro Giorgetti che ha la competenza in materia: evidenzio comunque che il sistema bancario oggi è giudicato in Italia più solido rispetto ad altri Paesi”.
Il tema del futuro dei giovani, centrale nella relazione del Presidente Granelli, è stato approfondito anche nel corso di un confronto, condotto dalla giornalista Rai Monica Maggioni, che ha visto protagonisti il Presidente di Confartigianato Marco Granelli, il Ministro dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini, l’amministratore delegato di Dolce&Gabbana, Alfonso Dolce.
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ASSEMBLEA 2024 – Danni di guerra e fisco-zavorra sulle imprese italiane. Cresce carenza di manodopera
Il conflitto russo-ucraino, dal 2022 ad oggi, è costato alle imprese italiane 155,1 miliardi di euro. Ai 13,4 miliardi di mancate esportazioni verso Russia e Ucraina si sommano la perdita di 18,4 miliardi di export verso la Germania, 78,9 miliardi di maggiori costi per l’acquisto di energia dall’estero e 44,3 miliardi di maggiori oneri finanziari a causa dell’aumento dei tassi d’interesse per contrastare l’inflazione. In prospettiva, il protrarsi della crisi in Medio Oriente potrebbe determinare uno shock sui prezzi energetici con un impatto recessivo sul PIL dell’Italia per 18,8 miliardi di euro nel biennio 2025-2026.
L’impatto economico dei conflitti in corso è calcolato nel rapporto dell’Ufficio studi di Confartigianato presentato all’Assemblea della Confederazione e fotografa oneri e ostacoli sulle aziende italiane, in particolare sui 4,6 milioni di piccole imprese che danno lavoro a 11,4 milioni di addetti.
A cominciare dalla pressione fiscale che nel 2023 fa registrare 36,6 miliardi di maggiore tassazione su cittadini e imprese italiani rispetto all’Eurozona, pari a 620 euro pro capite in più.
Al peso del fisco si aggiunge la batosta del caro-bollette: nel biennio 2022-2023 le piccole imprese italiane hanno pagato l’energia elettrica 11,8 miliardi in più rispetto alla media dei Paesi dell’Unione economica e monetaria.
Non va meglio sul fronte della burocrazia: il 73% degli imprenditori italiani lamenta la complessità delle procedure amministrative, sette punti in più del 66% della media Ue. Inoltre, il 78% degli imprenditori si sente ostacolato dai continui cambiamenti legislativi, ben 14 punti percentuali in più rispetto al 64% della media Ue.
A complicare la vita degli imprenditori è anche la carenza di manodopera. Un fenomeno in costante crescita visto che, a novembre, le aziende di manifattura e servizi lamentano difficoltà a reperire il 47,9% del personale necessario (pari a 204.790 lavoratori), 2,8 punti percentuali in più rispetto al 45,1% del 2023. E mentre le aziende cercano lavoratori, i giovani non cercano lavoro. Secondo il rapporto di Confartigianato i giovani inattivi tra 25 e 34 anni sono 1.495.000, un numero che assegna all’Italia il primato negativo nell’Unione europea con un tasso del 24,2%, a fronte del 14,1% della media Ue.
Superiore al resto d’Europa anche il cuneo fiscale sul lavoro. In Italia è pari al 45,1%, 3,5 punti in più rispetto al 41,6% della media dei 22 paesi avanzati membri dell’UE e 10,3 punti in più rispetto alla media dei paesi Ocse.