ALIMENTAZIONE – Rinnovato Contratto regionale settore Alimentazione e Panificazione. "Rafforzato legame con il nostro bene più prezioso: i collaboratori”
29 Luglio 2022

ALIMENTAZIONE – Rinnovato Contratto regionale settore Alimentazione e Panificazione. “Rafforzato legame con il nostro bene più prezioso: i collaboratori”

Alimentazione

Rinnovato, nei giorni scorsi, nella sede di Confartigianato Imprese Veneto, il Contratto Collettivo Regionale di Lavoro (CCRL) per i dipendenti delle aziende del settore alimentare artigiano, per quelle del settore non artigiano fino a 15 dipendenti e della panificazione, dopo una trattativa durata alcuni mesi. Il contratto, nelle modalità previste dal CCNL, recepisce l’allargamento del campo di applicazione anche alle aziende che operano nel settore della somministrazione. In provincia di Verona interessa almeno 5.012 dipendenti di imprese artigiane, mentre a livello regionale si parla di 17mila lavoratori delle circa 3.900 aziende.

“In un momento difficile per i costi di energia, gas e materie prime alle stelle, come categoria abbiamo voluto rafforzare il legame con il nostro bene più prezioso: i nostri collaboratori”, è il commento di Cristiano Gaggion, Presidente regionale della Federazione Alimentazione, che aggiunge: “Voglio sottolineare alcuni aspetti innovativi del lavoro che abbiamo svolto, come il rafforzamento della funzione dell’osservatorio ai fini dell’individuazione dei parametri di produttività, per permettere alle aziende che lo intendano fare, di concordare accordi aziendali sul salario variabile, sulla base delle previsioni dell’accordo sulla Buona Occupazione. Abbiamo anche apportato modifiche agli istituti dell’accantonamento orario, che ora può essere concordato anche per far fronte a periodi di sospensione dell’attività, come rafforzativo dell’ammortizzatore sociale FSBA”.

Il rinnovo per la parte economica, a regime dal 1 luglio 2022, prevede un aumento mensile di 5,28 € sul 5° livello alimentare e di 1,24 su A3 panificatori, livelli di riferimento delle due categorie.

“Contestualmente all’accordo – ricorda il Presidente – è stata siglata anche una nota a verbale in cui le parti sociali richiedono l’applicazione di una fiscalità di vantaggio sul salario di secondo livello, affinché siano liberate maggiori risorse per i lavoratori a fronte di uguali o minori costi per le imprese. Nella stessa nota le parti sociali richiedono una equiparazione del trattamento fiscale riservato al welfare bilaterale, rispetto al welfare aziendale”.

Il contratto contiene significative novità in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, sulla scorta di quanto previsto dall’accordo Buona Occupazione in materia di formazione, ed è stata rafforzata la funzione della commissione bilaterale di categoria. Sono stati introdotti incentivi alle aziende e ai lavoratori per l’adesione alla previdenza integrativa e, ad invarianza di costo, in caso di adesione del lavoratore con il TFR il contributo aziendale è assorbito dalla quota contrattuale già prevista dai precedenti CCRL. Questo meccanismo dovrebbe facilitare l’adesione alla previdenza integrativa senza comportare ulteriori costi alle aziende.

Sempre per incentivare l’adesione con TFR alla previdenza integrativa è previsto un contributo per aziende e lavoratori a carico EBAV, in caso di adesione piena del lavoratore ad un fondo di previdenza integrativa. Il contributo è differenziato nel valore a seconda che i lavoratori che aderiscono con TFR (forma piena) abbiano superato o meno i 35 anni.

Nel primo caso il contributo per le aziende sarà di 200,00 € e di 300 per i lavoratori, nel secondo caso sarà di 300,00 € per le aziende e di 400,00 € per i lavoratori.