AUTOTRASPORTO – A22 del Brennero e limitazioni imposte dal Tirolo, Confartigianato Trasporti: “Adesso basta! Italia faccia squadra!”
SERVIZI IMPRESETrasporti - Logistica - Mobilità“Ora basta! E’ giunto il momento di superare un dibattito ormai stanco ed improduttivo sulla A22 e sul Brennero, unica porta d’ingresso ai mercati dell’Europa centrale e del Nord per le produzioni italiane”. Confartigianato riaccende i riflettori sul piano di misure restrittive, che di fatto limitano in maniera scientifica il traffico dei Tir ma solo di quelli in transito, messo in atto dall’Austria e in particolare dal Land del Tirolo.
“Le istituzioni locali, i Presidenti delle Province di Trento Fugatti e Bolzano Kompatscher, facciano squadra col Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Toninelli ed il Governo centrale e, seguendo l’esempio delle parti sociali, sostengano con forza in tutte le sedi la contrarietà dell’Italia alle misure unilaterali di divieto imposte dall’Austria – afferma Amedeo Genedani, Presidente di Confartigianato Trasporti –. L’Italia deve ergersi, con un’unica voce, nei confronti del Tirolo, che celandosi dietro ragioni di carattere ambientale, sta arrecando danni enormi all’economia italiana”.
“La categoria dell’autotrasporto merci – aggiunge Lucia Caregnato, Presidente di Confartigianato Trasporti Verona – insieme al mondo della manifattura e della produzione italiane, impegnate ogni giorno al massimo delle loro capacità per aumentare il trasferimento delle merci, hanno bisogno di certezze e garanzie di transito per continuare ad essere la forza propulsiva in grado di muovere l’economia nazionale, l’export e dunque accrescere il Prodotto Interno Lordo del Paese. Con le limitazioni al traffico dei Tir in transito è abbastanza comprensibile il duro colpo che viene sferrato all’economia nazionale, del Nordest e quindi della nostra provincia, snodo naturale delle merci verso il Nord Europa: i continui divieti di transito, sia per tipologie di merci sia per tipo di veicoli, ostacolano non solo la libera circolazione di merci e persone in Europa, ma rappresentano una vera e propria provocazione che condanna all’arretratezza ed alla chiusura l’economia italiana, considerato che non esiste, nel breve-medio periodo, un’alternativa praticabile al trasporto su strada”.
L’apertura della galleria ferroviaria del Brennero è ipotizzata per il 2027 ed è noto come anche l’attuale capacità di trasporto ferroviario su quella direttrice sia limitata e comunque già satura.
Grande è il movimento di coalizione che si sta creando nel Paese attorno alla necessità di difendere (in questo caso sì un interesse nazionale) la legittima esigenza di far muovere merci e persone attraverso il Brennero, da cui passa il 70% dell’interscambio commerciale italiano.
Ecco perché validi e illuminanti, a tal proposito, sono i documenti prodotti dalle Unioni delle Camere di Commercio e dalle categorie economiche, che hanno lanciato l’allarme mettendo in risalto l’enorme danno che tali divieti provocano all’Italia senza raggiungere gli obiettivi di un maggiore benessere per le popolazioni che vivono sull’asse del Brennero. “Bisogna favorire – affermano – la mobilità di persone e merci in modo compatibile con l’ambiente, un obiettivo che non si raggiunge coi divieti, che rendono i trasporti meno efficienti producendo costi e inquinamento aggiuntivi, bensì puntando sull’innovazione”.
Confartigianato Trasporti, a sostegno di questa tesi, invoca urgentemente una svolta ed il coinvolgimento della Conferenza Stato-Regioni.
“Cittadini e imprese del Veneto e delle altre regioni settentrionali hanno preso coscienza dei ritardi accumulati negli ultimi anni nella realizzazione delle opere relative all’asse ferroviario ed autostradale per l’attraversamento del Brennero – afferma ancora la Presidente di Confartigianato Trasporti Verona –, ma c’è da sperare che ora tale presa di coscienza valga anche per gli organi di governo, locali e nazionali, come la Conferenza Stato-Regioni, e che, per evitare che i danni all’economia aumentino, essa si traduca da subito in progetti esecutivi ed autorizzazioni amministrative per costruire ciò che è necessario tra Verona e Bolzano. I nuovi Presidenti delle Province autonome non possono non intervenire nella gestione della A22 di cui sono i maggiori azionisti”.
Per sostenere la ripresa del Paese i veicoli pesanti italiani non possono continuare a subire il divieto h24 di sorpasso ed il passaggio notturno.
“Queste due misure – conclude il Presidente nazionale Genedani – non sono rivolte a diminuire gli incidenti stradali, come ampliamente dimostrato, ma appartengono ad una errata logica di penalizzazione dei veicoli pesanti, a torto considerati un pericolo per la sicurezza. Introdurre almeno il sorpasso dinamico, gestito dalla stessa A22, sarebbe un segnale di ascolto e di attenzione per una categoria purtroppo sottostimata. Per di più, occorre che la dirigenza della A22 rifletta pure sulle cause che le recenti nevicate hanno evidenziato sia in termini d’informazione che di apprestamenti di sicurezza statica e dinamica purtroppo limitati ed insufficienti”.