CRISI DI GOVERNO – Iraci Sareri, Confartigianato: «Responsabilità e governo di “persone capaci” per gestire emergenza sanitaria ed economia. Ora, provvedimenti di sostegno veri, non bonus per tutti e tutto, mancette chiamate ristori e sprechi denaro pubblico»
Attualità“La crisi di governo si è sviluppata con l’incarico esplorativo affidato dal Presidente della Repubblica, Mattarella, al professor Mario Draghi. Non certo per il nome, che sicuramente porta con sé il concetto di competenza, ma gli imprenditori artigiani, che in provincia di Verona mettono assieme quasi 25mila imprese, i loro lavoratori dipendenti, che arrivano ad oltre 58mila, e le loro famiglie, continuano ad esprimere preoccupazione, perché ora dovranno necessariamente entrare in campo persone competenti e responsabili. In ballo c’è il futuro del nostro Paese, che passa per la gestione dell’emergenza sanitaria e la programmazione del rilancio economico. Una crisi al buio, nel momento in cui invece la politica avrebbe dovuto dare il meglio, non ha fatto altro che allontanare il sentire comune dal mondo della politica”. Lo afferma il Presidente di Confartigianato Imprese Verona, Roberto Iraci Sareri, a commento degli ultimi sviluppi legati alle vicende politiche italiane.
“Senso della realtà e senso di responsabilità, ecco i due principi che, in una situazione drammatica per il Paese e alla vigilia del più grande piano di investimenti dal dopoguerra, dovrebbero guidare chi ha responsabilità di governo. La stabilità politica – continua Iraci Sareri – è indispensabile in un momento cruciale per la gestione dell’emergenza sanitaria e per l’economia. Il via alle vaccinazioni non significa che siamo fuori dall’emergenza: il piano vaccinale richiede una costruzione puntuale e una grande macchina che una volta definita possa operare senza indugio. In questo momento, la priorità deve andare alla gestione della logistica della vaccinazione massiva da un lato e all’avvio di un vero piano nazionale di ripresa dall’altro”.
“Quello che non possiamo permetterci è una lunga sospensione dei lavori – aggiunge –, a partire dal Decreto Ristori 5, per arrivare allo sviluppo di politiche di sostegno che vadano finalmente al di là dell’emergenza, pensando a provvedimenti che chiudano la stagione dei bonus per tutti e per qualsiasi cosa, delle ininfluenti ‘mancette’ chiamate ‘ristori’, degli sprechi di denaro pubblico che a terra non scaricano alcunché in termini di risultati di rilancio a breve, medio o lungo termine. Un’idea? Sostegno diretto alla formazione del personale intervenendo anche sul costo del lavoro, che deve essere assolutamente tagliato, per permettere sviluppo imprenditoriale e crescita occupazionale”.
Sul tema, il Presidente di Confartigianato Imprese Veneto, Roberto Boschetto, ha la certezza che “in questo momento vada salvaguardata a tutti i livelli la credibilità del sistema Paese, tanto all’interno così come all’estero, in primis nell’ambito dell’Unione Europea. Ci aspettano ancora lunghi mesi in cui dovremo combattere la pandemia e sostenere l’economia: ciò che conta è la qualità delle proposte e delle persone che le porteranno avanti. Si tratta di far agire come fattori di sviluppo gli indirizzi di crescita definiti dalle istituzioni comunitarie: sostenibilità e nuove tecnologie. Anche per le piccole imprese l’obiettivo è quello di ‘diventare più facilmente grandi innovatori’. È fondamentale che la concreta attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza sostenga gli investimenti delle piccole imprese, attraverso contributi in conto capitale e conto interessi su impianti, veicoli, attrezzature e strumenti”.