MANUTENTORI VERDE – Sfalci e potature considerati come rifiuti simili agli urbani: i manutentori del verde possono accedere ai centri di raccolta. Confrontatevi con i singoli Comuni
16 Aprile 2025

MANUTENTORI VERDE – Sfalci e potature considerati come rifiuti simili agli urbani: i manutentori del verde possono accedere ai centri di raccolta. Confrontatevi con i singoli Comuni

Costruzioni

La conversione in legge del DL ambiente ha indicato tutti gli sfalci e potature come rifiuti simili agli urbani, riallineandone la definizione alle indicazioni comunitarie.

Pertanto Giardinieri e manutentori del verde hanno la possibilità di accedere ai centri di raccolta comunali (CdR) per il conferimento dei residui della propria attività , ma non automaticamente e senza alcuna limitazione di accesso.

Il MASE, con la nota del 3 marzo, indirizzata ad ANCI e impianti di compostaggio, ha fornito indicazioni operative e suggerimenti per consentire ai Comuni ed enti d’ambito di regolamentare i flussi prevedendo limitazioni o tariffe ad hoc.

Con appositi regolamenti locali (comunali o d’ambito), sulla base di valutazioni locali (adeguatezza dei CdR,  quantità di rifiuti , etc.) potranno essere stabilite:

  1. specifiche giornate e orari di conferimento per i rifiuti del verde privato;
  2. limitazioni delle quantità conferibili per singola utenza;
  3. diniego di accesso se le strutture non dispongono di spazi e attrezzature adeguati, con garanzie però per le imprese di alternative praticabili.

Le utenze non domestiche potrebbero inoltre essere inoltre soggette a regolamentazioni più stringenti, come il pagamento di tariffe aggiuntive legate alla necessità di mettere a disposizione un servizio dedicato o la necessità di dimostrare che il rifiuto conferito provenga da un’attività svolta all’interno del territorio comunale di riferimento.

I Comuni che precedentemente alle modifiche introdotte dal D.lgs. n. 116/2020 già assimilavano ai rifiuti urbani i rifiuti della manutenzione del verde privato condotta da imprese professionali, di fatto potranno reintrodurre modalità operative e pratiche consolidate.

I Comuni che precedentemente al D.lgs. n. 116/2020 non assimilavano tali flussi, e per i quali le recenti modifiche normative fanno ipotizzare la necessità di introdurre modifiche operative all’organizzazione del servizio, potranno adottare soluzioni graduali e flessibili.

Suggeriamo a tutti gli interessati di confrontarsi con il proprio comune per valutare la corretta procedura di conferimento.