APPALTI – Confartigianato su nuovo Codice Appalti: “Bene semplificazione, ma siano tutelate le Mpi”
AttualitàCostruzioniImpiantiLegno e Arredo...“Semplificazione, certezza delle norme e velocità dei procedimenti sono indispensabili per favorire il lavoro e la crescita delle imprese, per questo motivo, al momento, apprezziamo l’impegno per semplificare e razionalizzare una disciplina molto complessa come quella del Codice Appalti e la volontà del Governo di renderla operativa in tempi rapidi”. Questo il commento del Presidente di Confartigianato Imprese Verona, Roberto Iraci Sareri, sulla riforma del Codice degli Appalti. “In attesa di conoscere il testo del provvedimento – continua –, ci auguriamo siano state create le condizioni per consentire la partecipazione delle micro e piccole imprese agli appalti pubblici, principio cardine della legge delega”.
Il Presidente di Confartigianato Verona indica poi gli aspetti utili a rendere la riforma un volano di sviluppo per le imprese. “In particolare – sottolinea Iraci Sareri – auspichiamo sia confermata l’anticipazione che i consorzi di imprese artigiane non possono essere assimilati ai consorzi stabili, come abbiamo sollecitato da tempo. Inoltre va previsto il principio degli appalti a Km0 e del criterio della prossimità”.
Tra i motivi di revisione dei prezzi, Confartigianato ritiene necessario un sistema maggiormente tarato sull’effettiva incidenza dei costi per le imprese, come ad esempio il costo del rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro sottoscritti dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro più rappresentative. A questo proposito, si giudica positivamente l’anticipazione della possibilità di fatturare alle imprese che hanno chiesto una revisione prezzi.
“Purtroppo, la data di entrata in vigore del Codice, fissata al 1° aprile, così come il rating di legalità – conclude il Presidente Iraci Sareri – rischiano di cogliere impreparate le imprese. Sia per gli operatori economici sia per le Stazioni Appaltanti sarà necessario prevedere un periodo in cui formare adeguatamente il personale e contenere gli effetti dello shock normativo che potrebbe derivare dalla repentina attuazione della nuova disciplina. Chiederemo tempistiche più in linea con la realtà”.