SANI IN VENETO – Morello alla presidenza e la veronese Valeria Bosco nel CdA. Nel veronese, 16.500 iscritti e oltre mezzo milione di euro erogato
15 Settembre 2020

SANI IN VENETO – Morello alla presidenza e la veronese Valeria Bosco nel CdA. Nel veronese, 16.500 iscritti e oltre mezzo milione di euro erogato

Assistenza Sanitaria Integrativa

Rinnovati i vertici del Fondo regionale di assistenza sanitaria per l’artigianato veneto, Sani in Veneto. L’assemblea, composta dalle parti costituenti venete Confartigianato Imprese, Cna, Casartigiani, Cgil, Cisl e Uil, ha nominato alla presidenza il padovano Antonio Morello, Alfio Calvagna come vicepresidente e Valeria Bosco, Segretario di Confartigianato Imprese Verona, come membro del consiglio di amministrazione.

“E’ stata la prima assemblea post Covid-19 – afferma Morello –, un periodo connotato e reso drammatico dall’emergenza, nel quale con straordinaria chiarezza è emersa la necessità di un servizio sanitario pubblico efficiente ed efficace e, nel contempo, ha reso visibile il rischio di un allontanamento di larghe fette di popolazione, tra cui gli addetti dell’artigianato, dall’utilizzo della struttura pubblica per la difficoltà di coprire i relativi costi. L’azione di Sani in Veneto si è concretizzata in questi mesi coniugando due degli assunti che hanno permesso la fuoriuscita dal picco della pandemia, vale a dire l’attenzione al territorio ed ai bisogni degli utenti”.

“Il Fondo di assistenza sanitaria per l’artigianato veneto riveste un ruolo inclusivo per tutto il settore, associando lavoratori, datori di lavoro ed i loro familiari – aggiunge la veronese Valeria Bosco –. Le spese sanitarie sono spesso un problema, che finisce per condizionare proprio sulla scelta di affrontarle o meno, con ripercussioni sulla salute, per questo Sani In Veneto supporta gli iscritti che possono contare su rimborsi e sostegni economici. Con questa nomina nel CdA del Fondo conto di poter contribuire a rafforzarne il ruolo a favore della comunità veronese delle imprese e dei loro dipendenti. Attraverso alcune iniziative, svolte assieme ad Ebav, l’Ente Bilaterale di settore, abbiamo affrontato i disagi della pandemia, ad esempio a favore delle case di riposo, con la consegna di dispositivi sanitari di prevenzione, e delle imprese, per sostenere i costi derivanti dalla ripresa lavorativa in sicurezza”.

“Questa la strada che le parti vedono snodarsi in un futuro proficuo – continua il Presidente Morello – anche alla luce delle prossime sfide che Sani In Veneto sarà chiamato ad affrontare sul sistema di accreditamento. L’emergenza in atto non può farci dimenticare i brillanti risultati raggiunti negli ultimi anni: un forte incremento di aziende e di lavoratori iscritti, pari attualmente a 33 mila imprese e 138.800 lavoratori, un incremento delle richieste di prestazioni – quasi 180 mila liquidazioni nel 2019 – e il cambio del modello gestionale. Sono più di 14 mila gli utenti che si sono rivolti a Sani In Veneto: tra le altre, molto successo hanno riscontrato le prestazioni, recentemente rivisitate, di fisioterapia, odontoiatria e pacchetto maternità”.

“In provincia di Verona – conclude Bosco –, a fine 2019 si contavano 16.559 iscritti, dai quali, nel corso dell’anno, sono pervenute 15.747 richieste di prestazioni, concluse con l’erogazione di oltre mezzo milione di euro”.

Nel corso del 2019 il Fondo ha promosso eventi informativi a supporto dell’attività di prevenzione interessando tutte le provincie venete a più riprese. Inoltre ha partecipato agli eventi promossi da Veneto Welfare nell’ambito dell’iniziativa del Welfare Day.