VENETO – Position Paper per una nuova stagione di sviluppo: il documento di Confartigianato Imprese Veneto per le elezioni regionali 2020
31 Luglio 2020

VENETO – Position Paper per una nuova stagione di sviluppo: il documento di Confartigianato Imprese Veneto per le elezioni regionali 2020

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Confartigianato Imprese Veneto gioca d’anticipo e per prima, in vista della tornata elettorale regionale di fine settembre, propone una sua riflessione di largo respiro sul rapporto tra economia, società e territorio nella nostra regione. Un contributo al dibattito tra le forze sociali sulle strategie di rilancio socio-economico che individua macro-temi portanti per il governo della Regione Veneto nel quinquennio 2020-2025 e avanza proposte di specifiche politiche regionali che andranno a proiettarsi in un orizzonte di qui al 2050.

“Un documento pensato per il lungo periodo e quindi ‘aperto’ – afferma Agostino Bonomo, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto –, aggiornabile, ma che, a fronte di un calo del PIL per il Veneto stimato oggi al -7% per il 2020, lancia un messaggio: serve subito un ragionamento progettuale per la ripartenza. Dobbiamo essere in grado di utilizzare efficacemente, come Paese ma anche come Regione, la grande disponibilità di risorse messe in campo, in particolare dalla UE. L’auspicio – conclude Bonomo – è che le proposte di Confartigianato Imprese Veneto, che oggi abbiamo inviato ai componenti di Giunta e Consiglio Regionali e presidenze e direzioni delle organizzazioni datoriali e sindacali regionali, stimolino ulteriori riflessioni sul futuro del Veneto, con l’obiettivo di realizzare una visione condivisa, per una nuova stagione di sviluppo”.

Il documento prende avvio da una analisi: il Veneto che sta prendendo forma in questi anni pone all’attenzione degli amministratori pubblici, di tutti i livelli territoriali, scenari inediti: la crisi Covid-19 innestatasi su una crescita economica a basso ritmo (discontinuità economica); l’invecchiamento della popolazione (discontinuità demografica) e l’accentuazione del tema della sostenibilità e delle accelerazioni nell’implementazione delle tecnologie digitali (discontinuità nelle agende internazionali).

Dall’analisi dei possibili impatti di questi elementi di discontinuità che concorrono a modificare il contesto competitivo sono stati individuati 3 grandi temi di sviluppo del Veneto da affrontare nei prossimi anni declinati in 15 linee di intervento (e 38 cantieri) sulle quali operare per cogliere le prospettive di espansione delle filiere e dei mercati e dare risposta alla nuova domanda di consumo da parte della popolazione, nella direzione di un nuovo Programma Regionale di Sviluppo. Si tratta di aree di policy in molti casi interconnesse, in quanto l’intervento su sistemi complessi come quelli territoriali non può essere realizzato per “comparti separati”, ma che possono essere ricondotte a tre macro-aree strategiche.

LE 3 AREE

Accordo Green e Digitale regionale per le PMI: garantire la competitività e la capacità innovativa del sistema economico Veneto richiede un’alleanza tra attori pubblici, associazioni di categoria, imprese e sistema formativo che consenta di sostenere le attività che generano valore e attrattività (di imprese e di residenti), a partire dal manifatturiero e dal terziario digitale, ma considerando anche funzioni in crescita come quelle turistiche. Questo sarà possibile solo valorizzando l’apporto del capitale umano e delle conoscenze nei processi economici, favorendo l’accesso al credito delle imprese e accompagnando la ridefinizione dell’offerta sulla base dei mutamenti della domanda di consumo nella direzione della sostenibilità, della circolarità e dell’eticità.

Le imprese, famiglie e comunità locali: i mutamenti sociali, avvenuti in parallelo a una crisi del welfare state che ha comportato la riduzione del potenziale di offerta assistenziale pubblica storicamente acquisito, hanno messo a rischio scenari di qualità della vita che si pensavano ormai assodati. Si impone quindi un ripensamento delle modalità di fornitura dei servizi di welfare e una strategia condivisa per affrontare i nuovi modelli di residenzialità, per favorire il riordino del patrimonio insediativo e per garantire l’accesso di tutti al lavoro, riconoscendo il ruolo centrale delle famiglie e delle comunità per rinnovare gli elementi di qualità tipici del nostro sistema (inclusione, pace sociale, previdenza, sanità). Questi obiettivi dovranno essere perseguiti anche rafforzando l’associazionismo intercomunale.

Piano straordinario di investimenti per il territorio: in un contesto nel quale diventano sempre più importanti le relazioni di scala macro-regionale e globale, è necessario uno sforzo per realizzare gli interventi infrastrutturali necessari al fine di mettere i sistemi territoriali nelle condizioni di connettersi ai grandi sistemi di flussi e di investire sui propri punti di forza, sia individuando assetti di governance che consentano di dispiegare le potenzialità del tessuto urbano policentrico veneto sia costruendo nuove prospettive di sviluppo per le aree in spopolamento, anche cogliendo le occasioni che i futuri grandi eventi ospitati dal Veneto metteranno a disposizione.

NEL DETTAGLIO

ACCORDO GREEN E DIGITALE REGIONALE PER LE PMI

Sostenere la trasformazione dell’impresa manifatturiera: L’innovazione del manifatturiero va sostenuta favorendo condizioni di crescita occupazionale e generazione di nuova imprenditoria nei comparti ad alta innovazione ed orientati all’esportazione, con una sinergia tra piccola e grande impresa

Migliorare l’accesso ai servizi a supporto dell’innovazione e della crescita: Le offerte locali di servizi avanzati alle imprese devono essere rafforzate e messe in squadra per garantire adeguata risposta ai bisogni di innovazione del territorio. Vanno perciò incentivate le sinergie tra PMI e servizi per lo sviluppo tecnologico previsti a livello nazionale e regionale

Mettere in rete l’offerta turistica: Per qualificare il sistema turistico e costruire sinergie tra esso e gli altri settori dell’economia regionale occorre un rafforzamento delle strutture formative e una visione condivisa nella gestione della destinazione che crei connessioni tra le differenti componenti territoriali dell’offerta.

Valorizzare il capitale umano: Il capitale umano sarà sempre più decisivo per la capacità delle imprese di competere e di innovare: occorre realizzare un progetto concertato tra attori del sistema formativo e dell’economia reale per il rafforzamento dell’economia della conoscenza a tutti i livelli

Assicurare l’accesso delle imprese al credito: Gli effetti dirompenti indotti da Covid 19 hanno contribuito a ridare nuova centralità allo strumento della garanzia pubblica, a rilanciare il ruolo delle garanzie private di origine associativa e, per caduta, il sistema dei Confidi. Emerge la necessità di completare e rafforzare un sistema creditizio e finanziario, che si faccia carico innanzitutto di una funzione di consulenza e orientamento delle imprese verso le opportunità offerte dal mercato del credito e della finanza alternativa e di contribuire ad avviare una 6stagione di politiche e iniziative a sostegno della capitalizzazione delle imprese.

Sostenere l’adattamento ai nuovi consumi: Comprendere l’evoluzione della domanda di consumo nella direzione della sostenibilità, della circolarità e dell’eticità potrà consentire di accompagnare l’evoluzione dell’offerta, con un “accordo verde” regionale definito insieme alle parti sociali che crei opportunità di mercato per le imprese.

LE IMPRESE, FAMIGLIE E COMUNITÀ LOCALI

Garantire accessibilità e efficienza dei sistemi di welfare: Per affrontare i bisogni emergenti di cura delle persone nonché la domanda di servizi di pubblico interesse per le comunità occorre organizzare, privilegiando forme di collaborazione tra amministrazioni, associazioni di categoria e società civile, un modello di welfare che crei occasioni di nuova imprenditorialità nell’innovazione sociale. L’esperienza Covid-19 ha portato ad evidenza il rapporto positivo, in Veneto, tra sanità di base e sanità ospedaliera, che deve essere sostenuto nella componente dei servizi sociali.

Accompagnare i cambiamenti dell’abitare: I cambiamenti demografici impongono un’accelerazione nell’implementazione di soluzioni a sostegno della vita autonoma degli anziani, attraverso interventi urbanistici e sul patrimonio edilizio.

Riordino ed efficientamento del sistema insediativo: Considerando i recenti e prossimi interventi in materia di riqualificazione energetica e il quadro delle norme regionali sul riordino territoriale, recupero e riduzione del consumo di suolo, il Veneto sarà interessato da una straordinaria stagione di riqualificazione degli edifici e delle aree produttive.

Garantire l’accesso al lavoro: La partecipazione al mercato del lavoro va supportata rinnovando le politiche di inclusione e di conciliazione famiglia-lavoro, ricorrendo a forme di innovazione sociale in particolare a favore delle donne e facilitando occasioni di partecipazione attiva per i giovani e i nuovi cittadini.

Migliorare l’agire amministrativo attraverso l’associazionismo intercomunale: Il rafforzamento delle forme di associazionismo intercomunale è fondamentale per consentire ai piccoli comuni di mantenere gli standard di servizio per cittadini e imprese, rispondere a nuovi bisogni e innovare le macchine amministrative nella direzione dell’efficienza e della semplificazione.

PIANO STRAORDINARIO DI INVESTIMENTI PER IL TERRITORIO VENETO

Piena connettività ai sistemi di flussi globali: Per permettere al Veneto di accedere alle reti lunghe occorre rafforzare le 6connessioni ai corridoi europei, ma anche completare la rete ferroviaria ad alta velocità in direzione di Milano e di Bologna e intervenire in sinergia sulla rete stradale e ferroviaria regionale. È inoltre una priorità la connessione di tutti i territori alla rete a banda ultralarga.

Governare il policentrismo urbano: Per il pieno dispiegamento delle potenzialità attrattive e generative del sistema urbano policentrico veneto occorre governare le differenze urbane e mettere le città medie in condizione di “ragionare da grandi”, garantendo la loro accessibilità e sviluppando una cultura delle reti che consenta di costruire connessioni progettuali tra città e tra territori.

Dare prospettive alle aree in spopolamento: Per contrastare le tendenze alla marginalizzazione delle aree montane e rurali occorre individuare prospettive di sviluppo economico che generino attrattività, e ricercare soluzioni che consentano di ottenere soglie minime garantite di efficienza nella fornitura dei servizi pubblici.

Cogliere le occasioni di sviluppo di olimpiadi e grandi eventi: I grandi eventi mondiali e le Olimpiadi sono opportunità non solo per dare visibilità ai territori e per rafforzare il turismo, ma anche per intervenire sui colli di bottiglia infrastrutturali e promuovere le economie locali.