GREEN PASS – Bene estensione obbligo. Ma problematico per aziende fino a 15 dipendenti
16 Settembre 2021

GREEN PASS – Bene estensione obbligo. Ma problematico per aziende fino a 15 dipendenti

Attualità

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, del Ministro della salute Roberto Speranza, del Ministro per la pubblica amministrazione Renato Brunetta, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando e del Ministro della giustizia Marta Cartabia, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening.

Di seguito le principali previsioni.

Lavoro privato

A chi si applica

Sono tenuti a possedere e a esibire su richiesta i Certificati Verdi coloro che svolgano attività lavorativa nel settore privato.

Dove si applica

Il possesso e l’esibizione, su richiesta, del Certificato Verde sono richiesti per accedere ai luoghi di lavoro.

I controlli e chi li effettua

Come per il lavoro pubblico, anche per quello privato sono i datori di lavoro a dover assicurare il rispetto delle prescrizioni. Entro il 15 ottobre devono definire le modalità per l’organizzazione delle verifiche. I controlli saranno effettuati preferibilmente all’accesso ai luoghi di lavoro e, nel caso, anche a campione. I datori di lavoro inoltre individuano i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle eventuali violazioni.

Le sanzioni

Il decreto prevede che il personale ha l’obbligo del Green Pass e, se comunica di non averlo o ne risulti privo al momento dell’accesso al luogo di lavoro, è considerato assente senza diritto alla retribuzione fino alla presentazione del Certificato Verde. Non ci sono conseguenze disciplinari e si mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro.

È prevista la sanzione pecuniaria da 600 a 1.500 euro per i lavoratori che abbiano avuto accesso violando l’obbligo di Green Pass.

Per le aziende con meno di 15 dipendenti, è prevista una disciplina volta a consentire al datore di lavoro di sostituire temporaneamente il lavoratore privo di Certificato Verde.

 

Lavoro pubblico

A chi si applica

È tenuto a essere in possesso dei Certificati Verdi il personale delle Amministrazioni pubbliche.

L’obbligo riguarda inoltre il personale di Autorità indipendenti, Consob, Covip, Banca d’Italia, enti pubblici economici e organi di rilevanza costituzionale. Il vincolo vale anche per i titolari di cariche elettive o di cariche istituzionali di vertice.

Inoltre l’obbligo è esteso ai soggetti, anche esterni, che svolgono a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa o formativa presso le pubbliche amministrazioni.

Dove si applica

Il possesso e l’esibizione, su richiesta, del Certificato Verde sono richiesti per accedere ai luoghi di lavoro delle strutture prima elencate.

I controlli e chi li effettua

Sono i datori di lavoro a dover verificare il rispetto delle prescrizioni. Entro il 15 ottobre devono definire le modalità per l’organizzazione delle verifiche. I controlli saranno effettuati preferibilmente all’accesso ai luoghi di lavoro e, nel caso, anche a campione. I datori di lavoro inoltre individuano i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle eventuali violazioni.

Le sanzioni

Il decreto prevede che il personale che ha l’obbligo del Green Pass, se comunica di non averlo o ne risulti privo al momento dell’accesso al luogo di lavoro, è considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della Certificazione Verde; dopo cinque giorni di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso. La retribuzione non è dovuta dal primo giorno di assenza. Non ci sono conseguenze disciplinari e si mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro.

Per coloro che sono colti senza la Certificazione sul luogo di lavoro è prevista la sanzione pecuniaria da 600 a 1.500 euro e restano ferme le conseguenze disciplinari previste dai diversi ordinamenti di appartenenza.

 

Organi costituzionali

L’obbligo di Green Pass vale anche per i soggetti titolari di cariche elettive e di cariche istituzionali di vertice. Gli organi costituzionali adeguano il proprio ordinamento alle nuove disposizioni sull’impiego delle Certificazioni Verdi.

 

Tamponi calmierati

Il decreto prevede l’obbligo per le farmacie di somministrare i test antigenici rapidi applicando i prezzi definiti nel protocollo d’intesa siglato dal Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19, d’intesa con il Ministro della salute. L’obbligo vale per le farmacie che hanno i requisiti prescritti.

Le nuove norme prevedono inoltre la gratuità dei tamponi per coloro che sono stati esentati dalla vaccinazione.

 

Tribunali

Il personale amministrativo e i magistrati, per l’accesso agli uffici giudiziari, devono possedere ed esibire le Certificazioni Verdi. Al fine di consentire il pieno svolgimento dei procedimenti, l’obbligo non si estende ad avvocati e altri difensori, consulenti, periti e altri ausiliari del magistrato estranei all’amministrazione della Giustizia, testimoni e parti del processo.

Revisione misure di distanziamento

Entro il 30 settembre, in ragione dell’estensione dell’obbligo di Green Pass e dell’andamento della campagna vaccinale, il Cts esprime un parere relativo alle condizioni di distanziamento, capienza e protezione nei luoghi nei quali si svolgono attività culturali, sportive, sociali e ricreative. La rivalutazione sarà propedeutica all’adozione degli successivi provvedimenti.

 

Sostegno allo sport di base

Il provvedimento interviene, vista la grave crisi che continua ad attraversare il settore sportivo a causa dell’emergenza pandemica, anche sul settore sportivo. In particolare:

  • a sostegno della maternità delle atlete non professioniste;
  • a garanzia del diritto all’esercizio della pratica sportiva quale insopprimibile forma di svolgimento della personalità del minore;
  • a incentivare l’avviamento all’esercizio della pratica sportiva delle persone disabili mediante l’uso di ausili per lo sport.

Inoltre le risorse potranno essere destinate ad assicurare un ulteriore sostegno all’attività sportiva di base, anche attraverso finanziamenti a fondo perduto da attribuire alle associazioni e società sportive dilettantistiche.

 

ALLEGATO

Bozza Decreto green pass 16 09 2021 

(Si fa presente che il summenzionato allegato è riferito ancora alla bozza del decreto inviata alle Regioni, non quindi la versione successiva alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale).

 

I commenti di Confartigianato

“Giudichiamo positivamente l’estensione dell’obbligo del green pass per tutti i lavoratori. Si tratta di una misura che tutela la salute e la sicurezza in azienda. Pur apprezzando l’attenzione alle piccole imprese, desta tuttavia perplessità e appare problematica l’attuazione delle disposizioni riguardanti le aziende con meno di 15 dipendenti“. Questa la valutazione espressa dal Presidente nazionale di Confartigianato, Marco Granelli, sul decreto approvato dal Consiglio dei Ministri.

“Avevamo chiesto attenzione alla sterminata diversità di condizioni tra le varie tipologie di imprese artigiane e di piccole dimensioni –­ aggiunge il Presidente di Confartigianato Imprese Verona, Roberto Iraci Sareri –, ognuna con le proprie specificità ed esigenze, a seconda della categoria e del mestiere. Ci auguravamo che l’obbligo della certificazione verde per i lavoratori delle aziende private non venisse costruito, come spesso accade in altri ambiti, a taglia unica, ossia pensando solo alle grandi imprese”.

“In ogni caso – continua Iraci Sareri –, di tutto abbiamo bisogno tranne che di dividere il Paese su posizioni ideologiche in merito al rispetto della salute propria e altrui e del riconoscimento dei grandi sacrifici che i cittadini e gli imprenditori hanno dovuto sopportare in questi mesi. Siamo consci delle incongruenze, delle notizie contrastanti, dei cambi di rotta, ma ricordiamoci anche del costo sopportato dalle imprese e dagli imprenditori che, non solo hanno investito per implementare la sicurezza a garanzia dei lavoratori per poter continuare a lavorare laddove consentito, ma sono ricorsi in tanti casi ai loro risparmi personali per fronteggiare l’esigenza di liquidità e traguardare l’emergenza. Va ricordato quanto patito per mesi dai lavoratori in cassa integrazione, costata 130 milioni di euro per gli ammortizzatori dell’artigianato solo in Veneto, e il debito pubblico che per i prossimi anni dovremo gestire. Ritenendo comunque comprensibili le posizioni di tutti, anche perché si entra in un campo che afferisce alla libertà personale e alle opinioni, ci sentiamo di esprimerci con un richiamo alla responsabilità”.